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Oggi è un bel giorno di notte
Disteso sul mio lato destro, non riesco a russare.
E torna alla luce la brama d’amore che esplode in un bagno di latte e tartufi, alla quale bevemmo distratti dal sole, che un tempo ci amava.
Il punto più lungo dell’ago è la rotta di casa.
E fu lì che sognai, che mi meravigliai della vita
Giocando sul mare, tra stelle e ippocampi, automi pensanti di questa città.
Fulcri di mete abissine e sublimi rovine si avvinghiano in me, che non conosco più il Re.
Ecco il mondo e il re è tondo? Tu sei ciò che non fui mai.
Mischia il fondo, quadra il tondo e vai, con quel poco che sei.
Hello superman! Mitologici fauni del borgo argentato;
mi ammaliaste di profumi iblei, come un prisma senza raggi al sole.
Come ho fatto a ridare a te, un po’ di luce per ristorarti la vista, da ciò che non fui,
persi il cuore e non lo trovai.
Scrutando il crinale, oltre il borgo un maiale mi annusa e mi sdegna, cause I’m the Nothingman.
Ho solo una sete di note; quelle minime, strette e confuse che non seppi cantare.
Mi brucia la voglia di lasciarti andare, per spingerti a dimenticar che io fui già nato quando un bardo stanziale bussò alla porta di casa gridando: Sei Solo?
La vita che aspetti non è dietro il vetro e non puoi oltrepassare,
il cristallo, dal verde al giallo, quei prismi che ieri sembravan realtà.
Grida e, se hai tempo, esplodi, solfeggia i tuoi ardori nell’immensità.
Ecco il mondo e il re è tondo? Tu sei ciò che non fui mai.
Mischia il fondo, quadra il tondo e vai, con quel poco che sei.
Ahinoi, komoi, millantando eroi, nubifragi di assiomi in fallaci assonanze, per destare “noi” dai capricci di una rivoluzione a due.
Ti darò la mia vita in un sorso, fanne largo buon uso e consumala presto, che tempo non hai;
sa di aceto, se sorriderai.
Scrutando il crinale, oltre il borgo un maiale, mi scruta e mi annusa, cause we are the nothingmen.
Ahinoi, komoi, millantando eroi, nubifragi di assiomi in fallaci assonanze, per destare “noi” dai capricci di una rivoluzione a due.
Ti darò la mia vita in un sorso, fanne largo buon uso e consumala presto, che tempo non hai;
sa di miele, se la bacerai.
Sulla pelle la tua luce va,
fra le stelle e verso la mia età.
Ma la voglia che annusai di te,
e ristora la metà di me.
Non temere la distanza ormai.
Scrutando il crinale, oltre il borgo un cinghiale, mi scruta e mi annusa, here I am the nothingman.
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3. |
Teaser in your eyes
09:30
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Tears drowing headrow, pick up you big bedrock
In the world of new rising sun.
I’m still shining from midnight, stricly gently and tight high, in a rule what who’s making fun.
We’ll see, brain damage discovered you, when our finger touch the sky.
Staying and feeling, flying through the grace, like an eagle on the border.
Off the skies.
The hill that we’ve seen together, told me I’ll live forever
And the world’s gonna catch our pride.
Complete and drow a picture, from the pain connection,
meanwhile storming devils, spend your time to play.
We’ll see, brain damage discovered you, when our finger touch the sky.
Staying and feeling, flying through the grace, like a tiger in your bedroom
Cry high.
Hold the line like a man, who was speaking his old proclamation for all borderlines,
on the corner.
Strong to the right, ride the way, for a billion of trusting soul mate to the caravan smile,
with no idiot on the highway.
Feeling and hiding, searching for time to the dream.
Million of child, rising high, sharing the wide in connection with him.
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4. |
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Se mai ti ritroverai, a far da spalla al vile
Bada che sia ben lieto,
fiero, tronfio, imprudentemente innamorato di sé.
Osserva la sua utopia, che vuole fermare il vento
Perché nelle sue manie, non c’è posto per una fenomenologia del sé.
Passi la calma armonia di una pavane.
Pezzi di sogno, di un antico mistero che vive in noi.
Testimoni di un’auto da fé
Lupi di mezza stagione, ebbri di sangue nuziale non temono eroi;
ululando alla notte.
Se incubi non avrai, all’alba sarà il tuo figlio, che al sole ti svelerà
Quel canto fermo di eterno consiglio.
TI TI TI THICK AS A BRICK
LOOKED UPON STRICLY BED
NO MEN IN LAND WHERE WE’VE GROWN
ISN’T A CAGE IN THE HALL
DA SAN GREGORIO A BALI’, UT RE MI FA SOL LA TI
L’AMOUR N’EST PAS DE PARIS
Ò eliòs diagraphei toròn
TARAN TA ZA PRATA PUM
INTONARUMORI E KAZOO
PER UNA DANZA VODOO
TRA NATOMIA E FOLLIE
QUEL NOVECENTO CHE FU’.
Sopra di noi aironi e gabbiani alla volta di Arran,
oltre la neve, oltre ogni estate planando su noi,
avvinghiati a paure e virtù.
Scanzonati trovieri in rifugi di seta, cantiamo agli eroi purchè,
restino fuori casa.
Scrutando il tramonto al sud, dove nasce maestoso il Nilo
Seguimi e troverai;
la tua brezza di confine, che lasciasti sola nel cammino
ma dov’è che ora è il tuo destino e perché non lo stai ad ascoltare,
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5. |
Terranova
05:04
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6. |
Indigo Boy
04:03
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7. |
Aleppo
05:24
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Fausto Bisantis Como, Italy
Musicista, giornalista e compositore, Fausto è laureato in Scienze della comunicazione e successivamente in Lettere, indirizzo musicale. E' stato direttore di varie testate di cultura e maestro accompagnatore presso le Scuole civiche di Milano. Insegna pianoforte e tastiere nella provincia di Como e Milano. Ha scritto musiche per radio, teatro e televisione. Ha realizzato 5 album. ... more
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